Descrizione
Con tale esempio, si può storicamente affermare che Stilo subì anche l’influsso arabo nell’arte, per l’incursione dello stesso popolo, soprattutto durante la battaglia del 982 che vide sconfitto Ottone II dai Bizantini per la prima volta alleati agli Arabi. Così, oltre al nome, che vuole indicare il luogo dov’è posta (gebiòn, vasca di campagna, fuori le mura), anche il nucleo scultorio centrale in pietra, che rappresenta, appunto, due delfini attorcigliati, sono di puro stampo arabo.
Invece, tutto il complesso architettonico restante, costituito da tre archi, coronati a loro volta da un cornicione ben sagomato, è del classico stile barocco proprio del ‘700 (su uno dei prospetti arcati si notano evidenti tracce di affreschi).
Narra ancora la tradizione che fino a qualche anno addietro esisteva, non molto lontano dalla ubicazione di tale fontana, un masso in granito locale, spianato e a foggia di sedile, che sarebbe servito come trono a qualche “Califfo” arabo di passaggio, per trattazioni con i suoi dipendenti. Era conosciuta appunto come “Pietra del Califfo” e di essa non rimane più nulla